Siamo dotati dei più moderni sistemi di scansione 3D grazie ai quali possiamo rilevare e digitalizzare oggetti di qualsiasi forma o dimensione. La scansione 3D permette di ottenere un modello poligonale con precisione fino 0,03mm, utilizzando macchine fisse o di 0,05mm utilizzando sistemi antropomorfi con rilevamento laser a luce blu, permettendo di coprire aree che vanno da pochi centimetri quadri fino a sviluppi di classe automotive e aeronautici (fino a 60 metri).
Gli impieghi più comuni delle scansioni 3D sono:
Grazie alle scansioni 3D è possibile, partendo da un campione fisico, ottenere un modello virtuale 3D composto da una nuvola di punti di notevole precisione che riproduce fedelmente forma e dimensione di un oggetto reale.
La scansione digitale, mediante successive elaborazioni dei dati di cattura, può essere convertita in modelli tassellati (file 3D STL) o essere usata come punto di partenza per una ricostruzione basata su reverse engineering (file 3D STP modellato nativamente).
Nella fase di ricostruzione 3D nativa (reverse) possono anche essere gestite parti danneggiate che verranno ricostruite come da pezzo nuovo.
Con il termine reverse engineering si intende la ricostruzione di un modello CAD analitico usando come riferimento il modello poligonale della scansione.
Esistono numerosi service di scansioni 3D che partendo dalla nuvola di punti lasciano al computer il gravoso compito di ottenere una o più pelli che descrivono il 3D del particolare. Questo tipo di reverse è riconoscibile dall’estetica a forma di maglia, è solitamente un file .IGS o .STP molto pesante in cui le singole entità (piani, fori, raggi, ecc) non sono identificabili poichè l’intero oggetto è descritto da una maglia integrale. Questa soluzione che prende il nome di Auto-patch ha l’handicap di non risultare modificabile nel risultato che in caso di oggetti deformati o danneggiati riprodurrà un 3D con i medesimi danni.
La particolarità dei nostri reverse consiste nel ricreare con un modellatore 3D parametrico tutto l’insieme delle feature CAD, generando modelli solidi in formato STP molto leggeri e di elevato rigore funzionale. Con questo procedimento è possibile ricreare modelli 3D ricostruendo esattamente eventuali simmetrie, rimodellare anche zone deformate, danneggiate o piccole parti mancanti, ottenendo un file 3D analogo a quello di prima progettazione o persino sviluppare modifiche e migliorie progettuali. Per ottenere ciò un nostro operatore con pluriennale esperienza nell’ambito della progettazione meccanica e funzionale va a modellare ogni singolo aspetto. La sovrapposizione dei dati di scansione raffinati e della competenza dell’operatore nell’esame del particolare specifico permettono di individuare aspetti critici quali simmetria, spessore medio, spessore minimo, resistenza del materiale, sovrasollecitazioni meccaniche ecc. permettendo la correzione di tutti questi aspetti non desiderabili, massimizzando la funzionalità del 3D, permettendo ad esempio la costruzione di nuove repliche non più viziate come il campione.
Con il termine controllo dimensionale si intende il raffronto del file di scansione 3D con la geometria 3D di progetto. In parole semplici permette di ottenere un raffronto diretto tra un oggetto fisico (sottoposto a precedente scansione) e il corrispondente modello CAD di partenza. Ciò è di particolare importanza per gli ambiti di controllo qualità dove è fondamentale individuare e quantificare le eventuali differenze tra il progetto teorico 3D e gli oggetti frutto dei cicli produttivi che già per loro natura introducono degli errori.
Per valutare la fattibilità geometrica di una scansione 3D su di un particolare senza dover ricorrere al sussidio di calchi o sezionare l’oggetto, questo deve risultare visibile contemporaneamente da due punti a 60° tra loro. Una prima analisi puo’ essere condotta con una squadretta, se questa non riesce ad entrare nelle cavità o negli anfratti dell’oggetto ciò indica che la semplice scansione non garantisce la completa ricostruzione. In questo caso sarà necessario sezionare l’oggetto. Qualora non fosse possibile agire con sezioni, che chiaramente hanno carattere distruttivo, si può ricorrere a calchi in silicone delle zone nascoste che successivamente verranno scansionati separatamente e assemblati al file dell’oggetto.
Integrando le macchine di misura più sofisticate e le migliori competenze nella modellazione 3D e progettazione CAD, possiamo ridare vita ai più complicati oggetti meccanici (ad esempio basamenti motore, teste motore, scatole cambio e gruppi trasmissione, turbine e turbo compressori ecc.) di veicoli storici o comunque ad elevato valore, fornendo file 3D che attraverso prototipazione rapida o lavorazione CNC mirano a ricreare componenti funzionali partendo da oggetti danneggiati o duplicare parti come ricambio.